23 ORE E MEZZO COME VUOI E 30 MINUTI IN MOVIMENTO PER ESSERE IN SALUTE!
Le ultime ricerche scientifiche parlano chiaro. È sufficiente mantenere un'attività fisica giornaliera di 30 minuti per essere in forma e in salute. L'importanza dell'attività fisica regolare è dimostrata scientificamente: 30 minuti di attività fisica, da moderata a intensa, fanno davvero la differenza per la salute e il benessere di una persona.
Nonostante ciò, nella maggior parte delle società, l'inattività fisica sta divenendo un problema sempre più grave che ha fatto innalzare il livello di attenzione e interesse della comunità scientifica.
Il padre della moderna epidemiologia che studia la relazione tra attività fisica e salute, il Prof. Jeremy Morris, afferma: "Ad oggi, noi occidentali rappresentiamo la prima generazione della storia umana in cui gran parte della popolazione deve deliberatamente fare esercizio con l'obiettivo di rimanere in salute".
Questo ci riporta alle differenti abitudini di vita rispetto alle nostre origini, quando eravamo chiamati ad effettuare una spesa energetica superiore per svolgere le normali attività quotidiane, mentre oggi, la maggior di noi passa la giornata seduto tra lavoro, macchina e divano. Percio' siamo chiamati ad adattarci e a svolgere l'attività fisica volontariamente.
D'altronde il nostro corpo che tipo di macchina rappresenta? È una macchina il cui uso preserva il suo stato, a differenza delle normali macchine meccaniche che tendono ad usurarsi con il loro utilizzo; siamo stati pensati e creati per muoverci, non per restare fermi, immobili, inattivi!
E perché c'è così tanta attenzione da parte della comunità scientifica circa la relazione esistente tra attività' fisica e salute?
L'inattività fisica è uno dei pricipali problemi di salute pubblica. Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (2009) inserisce questa al quarto posto tra le pricipali cause di decesso, dopo ipertensione, tabagismo e diabete.
In particolare, il Prof. Steven Blair dell'University of South Carolina, nel suo studio "Aerobic centre longitudinal study" (2009), ha evidenziato che l'incidenza sulla mortalità dell'inattività e di uno scarso indice di fitness cardiorespiaratorio è superiore a quella di qualsiasi altro fattore di rischio, come l'ipertensione, il tabagismo, l'obesità, l'ipercolestorolemia ed il diabete. Questo perchè il numero di soggetti aventi come fattore di rischio l'inattività è molto alto.
Per approfondire le ultime conoscenze scientifiche su queste tematiche, guarda questo video che fa luce sull'attuale panorama. È un video prodotto dal Dr. Evans, medico canadese, abilmente tradotto in italiano dal Comitato Scientifico di Technogym e pubblicato poi sul wellness blog.
La risposta è in uno slogan sempre più in voga: "Star bene conviene!". A chi? A tutti: a noi cittadini, al nostro Paese, al nostro bilancio sanitario, al Mondo!
La strada è stata tracciata, sta a noi operatori del settore dare concretezza alle nuove ricerche, attraverso le azioni e la divulgazione di uno stile di vita sano e attivo che abbia un impatto positivo sulla salute.
La soluzione al problema è nella cooperazione tra tutti gli interlocutori, medici, professionisti dell'attività motoria e le altre figure coinvolte nella salute pubblica, per motivare e aiutare la popolazione a diventare più attiva.
Dobbiamo cambiare paradigma, c'è bisogno di diffondere, acquisire e mettere in atto un radicale cambio culturale, dalla "cultura della terapia" alla "cultura della prevenzione"!
categoria MEDICAL FITNESS del 26/11/2012TAG: Health Medical fitness Health Project Nonostante ciò, nella maggior parte delle società, l'inattività fisica sta divenendo un problema sempre più grave che ha fatto innalzare il livello di attenzione e interesse della comunità scientifica.
Il padre della moderna epidemiologia che studia la relazione tra attività fisica e salute, il Prof. Jeremy Morris, afferma: "Ad oggi, noi occidentali rappresentiamo la prima generazione della storia umana in cui gran parte della popolazione deve deliberatamente fare esercizio con l'obiettivo di rimanere in salute".
Questo ci riporta alle differenti abitudini di vita rispetto alle nostre origini, quando eravamo chiamati ad effettuare una spesa energetica superiore per svolgere le normali attività quotidiane, mentre oggi, la maggior di noi passa la giornata seduto tra lavoro, macchina e divano. Percio' siamo chiamati ad adattarci e a svolgere l'attività fisica volontariamente.
D'altronde il nostro corpo che tipo di macchina rappresenta? È una macchina il cui uso preserva il suo stato, a differenza delle normali macchine meccaniche che tendono ad usurarsi con il loro utilizzo; siamo stati pensati e creati per muoverci, non per restare fermi, immobili, inattivi!
E perché c'è così tanta attenzione da parte della comunità scientifica circa la relazione esistente tra attività' fisica e salute?
L'inattività fisica è uno dei pricipali problemi di salute pubblica. Uno studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità (2009) inserisce questa al quarto posto tra le pricipali cause di decesso, dopo ipertensione, tabagismo e diabete.
In particolare, il Prof. Steven Blair dell'University of South Carolina, nel suo studio "Aerobic centre longitudinal study" (2009), ha evidenziato che l'incidenza sulla mortalità dell'inattività e di uno scarso indice di fitness cardiorespiaratorio è superiore a quella di qualsiasi altro fattore di rischio, come l'ipertensione, il tabagismo, l'obesità, l'ipercolestorolemia ed il diabete. Questo perchè il numero di soggetti aventi come fattore di rischio l'inattività è molto alto.
Per approfondire le ultime conoscenze scientifiche su queste tematiche, guarda questo video che fa luce sull'attuale panorama. È un video prodotto dal Dr. Evans, medico canadese, abilmente tradotto in italiano dal Comitato Scientifico di Technogym e pubblicato poi sul wellness blog.
La risposta è in uno slogan sempre più in voga: "Star bene conviene!". A chi? A tutti: a noi cittadini, al nostro Paese, al nostro bilancio sanitario, al Mondo!
La strada è stata tracciata, sta a noi operatori del settore dare concretezza alle nuove ricerche, attraverso le azioni e la divulgazione di uno stile di vita sano e attivo che abbia un impatto positivo sulla salute.
La soluzione al problema è nella cooperazione tra tutti gli interlocutori, medici, professionisti dell'attività motoria e le altre figure coinvolte nella salute pubblica, per motivare e aiutare la popolazione a diventare più attiva.
Dobbiamo cambiare paradigma, c'è bisogno di diffondere, acquisire e mettere in atto un radicale cambio culturale, dalla "cultura della terapia" alla "cultura della prevenzione"!
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